Che cosa è la violenza di genere?

“Ogni atto di violenza fondato sul genere che abbi come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”

(Dichiarazione sull’eliminazione della violenze contro le donne, Assemblea generale della Nazioni Unite 1993)

Questo tipo di violenza reca con sé  la convinzione di una superiorità degli uomini rispetto alle donne. E’ presente in tutti gli ambiti e le parti del mondo. Possiamo distinguere tra violenza di genere in senso stretto dalla violenza domestica. Con violenza di genere (contro le donne) intendiamo quelle violenze fondate sulle differenze sociali fra uomini e donne. Con violenza domestica intendiamo che le violenze avvengono  nella quotidianità familiare o nell’ambito privato. Si può trovare in qualsiasi classe sociale. economica e culturale. Non esiste un profilo di donna maltrattata, spesso anche attraverso i mass media si diffondono convinzioni errate su questo fenomeno. Non è vero che si tratti quasi sempre di donne straniere, di ceto economico o culturale basso, di persone dipendenti affettivamente o da qualche sostanza o che hanno poca autostima. Tutte le donne possono essere vittime di violenza perché la causa non sono loro stesse, ma i loro aggressori.

Secondo la Convenzione di Istanbul sancita dal Consiglio d’Europa nel maggio 2011 con il termine “genere” ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini.

 

La Convezione definisce la   violenza nei confronti delle donne”  come una “violazione dei diritti umani” e una forma di “discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata”. L’espressione “violenza domestica” designa inoltre “tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”.

L’espressione “violenza contro le donne basata sul genere  designa qualsiasi  violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato”.

La Convenzione di Istanbul riconosce che anche gli uomini possono essere vittime di violenza domestica ma afferma che “la violenza domestica colpisce le donne in modo sproporzionato”. Si noti che il testo della Convenzione di Istanbul precisa:  “con il termine  donne  sono da intendersi anche le ragazze di meno di 18 anni.”

E’ importante rilevare come la comunità internazionale abbia richiamato l’attenzione sul fatto che la violenza contro le donne è un fenomeno storico e culturale di cui va riconosciuta la natura strutturale proprio in quanto basata sul genere, e abbia evidenziato il suo essere una delle dinamiche sociali  che hanno determinato per le donne una posizione subordinata.

Il testo integrale della Convezione di Istanbul è scaricabile alla voce Download del menu in questo sito.

Un altro importante riferimento del diritto internazionale è presente nella Dichiarazione delle Nazioni Unite secondo la quale è da considerarsi violenza contro le donne:

“Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata”. E ancora: “Per violenza di genere si considera una violenza nei confronti di una donna solo per il fatto di essere donna o una violenza inflitta in maniera sproporzionata alle donne”.

La Conferenza mondiale ONU sulle donne ribadisce ulteriormente il concetto, definendo la violenza come: ”Manifestazione della storica differenza in termini di potere all’interno delle relazioni di genere, differenza che ha portato alla dominazione e alla discriminazione nei confronti delle donne da parte degli uomini e all’impossibilità di un completo sviluppo per le donne” (Commissione nazionale per le pari opportunità, 2002).

Il Rapporto Mondiale su violenza e salute dell’ Organizzazione mondiale della sanità, presentato a Bruxelles il 3 Ottobre 2002, definisce il fenomeno della violenza come uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale e considera gli atti di violenza come un fenomeno complesso, legato a modelli di pensiero e comportamenti plasmati dalla nostra società: “[…]La violenza non è semplicemente riconducibile a problemi famigliari, scelte personali, sfaccettature della vita … è il risultato di complessi fattori causali che possono oltrepassare i confini nazionali”.