Progetto Prevenzione

Progetto Prevenzione nelle Scuole

Il Centro per Non Subire Violenza (da UDI), dal 2006 ad oggi, ha sempre investito sulla prevenzione nelle scuole.

Dal 2016, il Centro ha istituito il Gruppo Prevenzione nelle Scuole, un’ équipe di operatrici esperte che con un’ attenta osservazione dei bisogni emersi, ha sviluppato e realizzato progetti di prevenzione contro la violenza.

Il progetto ha come finalità la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere, il riconoscimento e la destrutturazione degli stereotipi sociali e culturali, la consapevolezza e la gestione delle emozioni nelle relazioni interpersonali, la gestione efficace del conflitto, il riconoscimento delle dinamiche violente e la conoscenza delle tipologie della violenza di genere. Offre strumenti di analisi e riflessioni sul tema del comportamento e della gestione efficace del conflitto con il riconoscimento delle dinamiche violente e delle tipologie di violenza di genere.

Dal 2016 il progetto prevenzione  viene portato nelle scuole di ogni ordine e grado. Di seguito le scuole con cui abbiamo collaborato ma ci continuano a pervenire molte richieste.

Scuole primarie di primo grado: Garaventa, Da Verrazzano, Brignole Sale.

Scuole secondarie di primo grado: Durazzo, Baliano, Don Milani, Foscolo, Sampierdarena,Voltri.

Scuole secondarie: Cassini, ML King, Gobetti, Paul Klee – Barabino, Nautico San Giorgio Genova e Camogli, Marsano, Scuola Edile, DIS International School, Lanfranconi , Marco Polo.

Il progetto “Mettiamoci in Gioco Contro la Violenza”- Progetto alternanza scuola lavoro

Il progetto si declina nella sperimentazione di un percorso di formazione che vede coinvolti gli alunni della 2° 3° e 4° superiore volto a prevenire e contrastare la violenza di genere e nel contempo ad offrire la possibilità di partecipare ad un progetto di Alternanza scuola-lavoro che consenta ad ogni studente di sperimentarsi come formatori Peer to peer, con alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Far prevenzione significa creare spazi di dialogo e di riflessione non solo con i giovani ma con tutte le figure adulte di riferimento, insegnanti e genitori.

Negli ultimi tre anni gli interventi sono stati strutturati con le stesse scuole in un’ottica di continuità educativa-formativa e per perseguire alcuni obiettivi fondamentali:

  1. Creare una rete con le scuole del territorio affinché gli insegnanti e gli alunni percepiscano il Centro Per Non Subire Violenza, come risorsa da utilizzare qualora si rilevassero fenomeni di violenza di qualsivoglia genere, e perché le/gli insegnanti possano farvi riferimento per affrontare anche situazioni difficili con l’alunno/a o con il gruppo classe.
  2. Creare un dialogo ed un confronto costante con le insegnanti che permetta di progettare, per gli anni futuri, una proposta formativa che parta dai reali bisogni rilevati.
  3. Ascoltare ed intervenire, in sintonia con gli/le insegnanti formate, qualora si siano create delle situazioni di bullismo o cyberbullismo.

L’esperienza di Peer learning (Educazione tra pari)

Peer learning (Educazione tra pari) attiva un processo spontaneo di passaggio di conoscenze, di emozioni e di esperienze da parte di alcuni giovani ad altri, offrendo ad entrambi stimoli differenti.

Il primo passo in un progetto di peer learning è quello di individuare i peer, che non hanno ruolo di insegnanti nei confronti dei loro coetanei, bensì di tutor, persone con cui intraprendere uno scambio attivo di idee ed esperienze. 

I peer sono adolescenti e lo sguardo tra pari “Se lo dicono loro allora è interessante, è utile” facilità la comprensione, agevola l’apprendimento e favorisce la relazione e lo scambio di idee e opinioni.

Per questo motivo valorizzare il gruppo dei pari rappresenta una scelta elettiva per la prevenzione. Pensieri e contenuti sulla violenza affrontati da giovani sono risorse molto efficaci.

La metodologia formativa

Le Operatrici del Centro hanno creato una metodologia sperimentale per fare in modo che i ragazzi, oltre alle competenze sulla violenza, sapessero come stare in un’ aula con un ruolo diverso dall’abituale.

Questo progetto ha coinvolto più persone:

  •  gli insegnanti di molti istituti
  •  i tirocinanti e le loro famiglie che, attraverso il racconto ricevuto dai propri figli, hanno potuto acquisire una maggiore conoscenza, consapevolezza e sensibilità sui temi della violenza
  • le insegnanti/maestre delle scuole ospitanti e
  •  gli studenti formati dai peer.

La Peer education consente di veicolare con maggiore efficacia l’insegnamento delle “life skills”, competenze indispensabili per il raggiungimento formativo di ogni studente. Il focus è sul gruppo dei pari, che costituisce una sorta di laboratorio sociale, in cui sviluppare dinamiche, sperimentare attività, progettare, condividere, migliorando l’autostima e le abilità relazionali e comunicative sperimentare attività, progettare, condividere, migliorando l’autostima e le abilità relazionali e comunicative.

Nella formazione dei peer, oltre all’apprendimento teorico relativo ai temi degli stereotipi, emozioni e conflitti, offriamo loro la possibilità di svolgere alcune ore di laboratorio teatrale, dove possono sperimentare maieuticamente una conoscenza appresa durante le lezioni con le formatrici. Questo perché riteniamo lo strumento teatrale sia estremamente efficace per elaborare i temi affrontati.